Il Comitato per le Pari Opportunità è stato istituito presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Cagliari con delibera 8 settembre 2003 in applicazione della legge n. 125/1991 con la finalità specifica di promuovere la rimozione dei comportamenti discriminatori ed ogni altro ostacolo di genere che limiti di fatto l’uguaglianza delle donne nella professione forense.
Le sue componenti intendono portare avanti un’attività di sensibilizzazione, sulle connesse problematiche, delle colleghe impegnate, come tutte le lavoratrici, a dividersi tra il ruolo professionale e quello familiare. La presenza femminile è infatti una risorsa che, già in passato, si è rivelata importante per affrontare con un’ottica diversa, più vicina alle persone ed ai loro bisogni, i problemi della nostra professione e per la quale oggi vengono ricercati, anche nel più ampio contesto socio economico idonei strumenti di valorizzazione.
Dopo essersi dato una sua regolamentazione il Comitato ha iniziato a realizzare il proprio programma proponendosi quali obiettivi prioritari:
A- diffondere tra i colleghi la cultura delle pari opportunità agendo con trasparenza in collaborazione con tutti gli organismi delle pari opportunità e di parità delle PA e degli altri Ordini professionali.
B- studiare e intervenire sulla normativa in tema di pari opportunità al fine di ottenerne una migliore applicazione ed il suo miglioramento mediante proposte di riforma
C- proporre le azioni positive atte ad eliminare gli ostacoli che si frappongono alla piena realizzazione delle pari opportunità nell’ambito professionale
D- pretendere la corretta applicazione dei principi costituzionali in tema di uguaglianza e parità:
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 51
Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini.
La legge può, per l'ammissione ai pubblici uffici e alle cariche elettive, parificare ai cittadini gli italiani non appartenenti alla Repubblica.
Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro.
Il Comitato dura in carica un biennio e l’elezione dei suoi componenti avverrà contemporaneamente al rinnovo del Consiglio dell’Ordine nel 2010 secondo le norme del proprio regolamento elettorale.